Enzo Caniatti è l’ex direttore storico di Gente Motori e Tuttomoto, che tuttavia, alla passione per i veicoli, ha sempre affiancato quella per la storia. In particolare la Seconda Guerra Mondiale. O meglio la “storia segreta” della Seconda Guerra Mondiale. Per Algama ha pubblicato in ebook il fortunato thriller “Il signor Wolf”, che ipotizza la fuga di Hitler dal porto di Genova. Ma anche due saggi: “Hitler Segreto” – sulle invenzioni del Reich meno note, dai dischi volanti ad un progetto di macchina del tempo – e “Hitler, l’eletto di Satana”, in cui vengono sviscerati gli aspetti esoterici del nazismo.
Com’è nata la tua passione per la Seconda Guerra mondiale?
«Mia mamma aveva un fratello, si chiamava Oberdan. Mio nonno, socialista della prima ora, lo aveva chiamato cosi in onore di Wilhelm Oberdank (poi italianizzato in Oberdan), un patriota italo-austriaco che fu giustiziato nel 1882 per avere attentato alla vita dell’Imperatore austriaco Francesco Giuseppe. Nonno Marino conobbe Mussolini quando era un giovane socialista rivoluzionario come lui. Non lo seguì però nell’avventura fascista. Fedele al socialismo, perse per questo il prestigioso posto di capo stazione e fu costretto a una vita raminga. Zio Oberdan non aveva le medesime idee. Partito in guerra per l’Africa fu fatto prigioniero ad El-Alamein. Tornato in Italia quando tutto era finito, non rinnegò, anzi andava fiero della sua esperienza, con disappunto dei miei parenti comunisti. Fu lui a regalarmi un libro, che conservo ancora,Storie segrete dell’ultima guerra, una selezione del Reader’s Digest. Lo divorai e cominciai a interessarmi di tutto ciò che riguardava la seconda guerra mondiale. Allora frequentavo il Giusti, uno dei pochi licei, era privato, di lingue. Acquistai libri originali in francese e inglese. Leggendoli cominciai a farmi delle domande. Ciò che mi intrigava di più era il lato nascosto spesso sottaciuto dai testi di storia. Nelle mie ricerche finii per imbattermi in un filone del tutto inesplorato: quello del Nazismo esoterico. Negli anni Settanta la letteratura sul tema in Italia era estremamente scarsa, mentre era particolarmente ricca soprattutto in Francia. Alcuni libri erano scritti da fantasiosi visionari, ma altri erano frutto di lunghe e attente ricerche storiche. L’interesse negli anni si trasformò in passione ed iniziai a collezionare tutto ciò che trovavo sull’argomento».
Come ti documenti?
«Con quanto ho raccolto nel corso degli anni e quanto continuo a raccogliere. Dai documenti originali che conducono alla misteriosa Ahnenerbe, forse la più segreta delle segrete organizzazioni naziste, alle trasmissioni che canali televisivi come History Channel hanno dedicato all’argomento e che conservo registrate su DVD. Le possibilità di documentazione si sono ovviamente ampliate con l’avvento della Rete e dei social, anche se l’aumento della massa è andato a discapito della qualità e soprattutto delle fonti che un tempo venivano filtrate da storici e ricercatori».
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